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PERSA LA CRIOGENIA. SI RIPRENDERA’ DOMANI CON GLI IONI.

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Stop di alcune ore a LHC per la perdita della criogenia nel punto 4 dell’anello. “Si è verificato un problema elettrico del sistema di raffreddamento, – ci spiega Mirko Pojer in sala controllo di LHC – un sensore è andato in tilt, questo ha provocato il blocco delle pompe dell’acqua e la conseguente caduta della criogenia, che sarà probabilmente ripristinata entro domani mattina”. A parte questo inconveniente, i giri di macchina con gli ioni vanno bene anche perché, per certi aspetti, sono "più semplici" dei protoni. Per esempio, ora si lavora a una intensità ridotta e con 358 bunch (pacchetti di particelle), mentre con i protoni si era arrivati a 1380 bunch. La problematicità degli ioni è invece legata al fatto che i fill (i riempimenti della macchina) sono più brevi, durano circa 5 ore, a differenza delle 10 ore abbondanti dei fill con i protoni. Questo accade perché con gli ioni ci sono perdite maggiori dovute al fatto che la collimazione dei fasci è meno efficace a causa di fenomeni fisici che si verificano, come la frammentazione o la ricombinazione. Questo porta alla produzione di perdite soprattutto negli archi, cioè nei punti di curvatura del percorso delle particelle. Perdite a causa delle quali si fanno maggiormente sentire gli effetti della radiazione sull’elettronica. “Le cose comunque stanno andando bene, – conclude Pojer – oltre le nostre aspettative: in due settimane di operatività con gli ioni abbiamo ottenuto risultati superiori di un fattore 10 a quelli dell’intero mese di novembre dello scorso anno”.