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PRIMI RECORD NELLA RIPRESA

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I quattro italiani coordinatori degli esperimenti di LHCIeri sono arrivate per LHC anche i primi record nelle performance dopo la riaccensione avvenuta nella notte tra sabato e domenica 19 e 20 febbraio. "Siamo riusciti a strizzare i fasci fino a un metro e mezzo - spiega Gianluigi Arduini, uno dei fisici italiani che coordina il lavoro della macchina di LHC - il che significa ben il 50 per cento più compatto rispetto a quello che eravamo riusciti a fare nell'ultima fase di attività di LHC nello scorso autunno". Complessivamente, la macchina di LHC sta rispondendo molto bene a tutte le operazioni di rimessa in opera. Indice del fatto che durante i due mesi di "spento" si è lavorato bene. Certo, occorreranno almeno due-tre settimane di tempo perché si possano avere le prime collisioni di qualche valore dentro gli esperimenti. Nel frattempo si dovranno allineare bene i collimatori, le orbite dei fasci e ovviamente l'intensità dei pacchetti di particelle. Il gigante, comunque, si è rimesso in moto benissimo