ORA LHC SI POTENZIA PER ESPLORARE GLI INDIZI DELL'HIGGS
Gli indizi della possibile particella di Higgs resi noti alla conferenza di Grenoble (segnali tra i 114 e 140 GeV) sono ora nel mirino dei fisici che lavorano agli espeerimenti e di quelli che governano la macchina di LHC. Serve una cosa sola: più eventi, più statistica, come si dice, per capire meglio se dietro quegli indizi si cela davvero la scoperta. Per arrivarci ci sono due possibilità: rendere stabile la macchina che in questi mesi ha corso come un treno e farla arrivare a fine anno con questa luminosità e queste performance, contando quindi su un accumulo "normale" di dati, o spingere ancora sul pedale dell'acceleratore, aumentare l'intensità dei pacchetti di protoni (i bunch), rendendoli più affollati del 10 per cento. "Vediamo come reagirà la macchina in queste settimane - spiega Mirco Pojere, uno dei fisici italiani che coordinano il lavoro dalla sala di controllo di LHC - Ai fisici che lavorano agli esperimenti serve avere più collisioni, più eventi. Dall'altra parte abbiamo avuto qualche problema con il vuoto e con l'inquinamento, pere così dire, dovuto alle nubi di elettroni che si formano al passaggio dei fasci. E questo ci ha impedito di avere il numereo di collisioni che speravamo di realizzare. Si tratta di trovare un equilibrio". E agosto servirà proprio a questo.