CONTINUA LA PRESA DATI ALLA MASSIMA LUMINOSITA'
Lhc continua a correre con fasci di ioni alla massima luminosità prevista in questa fase, di circa 28 Hertz per barn. La luminosità è una misura di quanto è probabile nell’unità di tempo che le particelle dei due fasci si scontrino e interagiscano e dipende naturalmente da quanto i fasci sono strizzati. “I fasci di ioni sono meno densi di quelli di protoni e apparentemente la probabilità che due ioni collidano è più bassa – spiega Massimiliano Ferro Luzzi, coordinatore del programma di fisica di Lhc – ma in realtà alcune interazioni tra i protoni e i neutroni che costituiscono gli ioni sono molto favorite da altri fattori. Nelle collisioni le interazioni di tipo nucleare tra i componenti degli ioni sono infatti diverse centinaia al secondo.” Una misura di quanti processi fisici è possibile osservare su un periodo lungo, ovvero dei dati raccolti è invece la luminosità integrata nel tempo. “Per la fase di collisioni tra ioni era prevista una luminosità integrata di circa 2 microbarn inversi – continua Ferro Luzzi - mentre abbiamo già prodotto 4 microbarn inversi. Considerato che i fasci di ioni continueranno a correre fino al 6 dicembre, potremo analizzare quindi molti più dati del previsto”.