PER LA PRIMA VOLTA, IL BOSONE Z
L’esperimento CMS ha osservato per la prima volta nelle collisioni tra ioni di piombo i segni distintivi della presenza dei bosoni Z, le particelle scoperte da Carlo Rubbia nel 1983. Sono dieci gli eventi di questo tipo registrati da CMS: in essi è evidente la produzione di particelle che decadono immediatamente in due elettroni (più altre particelle) o in due muoni (più altre particelle), le cui masse sono consistenti con la massa del bosone Z. Messa a confronto con l’energia e la massa delle altre particelle prodotte nella collisione, la rivelazione del bosone Z può rappresentare la prima evidenza della formazione, a energie mai esplorate prima, di piccole quantità di plasma di quark e gluoni, uno stato in cui la materia ricalcherebbe condizioni simili a quelle dell’Universo nei primissimi istanti dopo la sua nascita. ‘’Questa scoperta è stata possibile grazie all’eccezionale prestazione di Lhc e l’elevatissima qualità del rivelatore CMS – ha commentato Guido Tonelli- responsabile internazionale dell’esperimento CMS. - CMS è particolarmente adatto a osservare decadimenti del bosone Z nel complesso contesto delle collisioni tra ioni pesanti. I ricercatori di CMS, sparsi in tutto il mondo, stanno ora analizzando i dati e pubblicheranno molto presto primi risultati sulle collisioni tra ioni pesanti a queste energie di frontiera, mai esplorate prima’’.