DA CHICAGO GUARDIAMO LHC GIORNO E NOTTE
Il centro di operazioni remote (ROC) del Fermilab è al primo piano della Wilson Hall, l’edificio principale del laboratorio di Chicago. Anche da qui si guarda giorno e notte ad Lhc e in particolare a CMS, l’esperimento con la più folta partecipazione statunitense. “Monitoriamo e registriamo l’acquisizione dati di CMS in tempo reale – racconta Aron Soha, responsabile del ROC – esattamente come potremmo fare stando al Cern. La presa dati del rivelatore richiede infatti un monitoraggio costante che viene svolto, secondo turni predefiniti, dal nostro ROC, dai fisici presenti al Cern e da un analogo centro del laboratorio DESY in Germania.” Il fuso orario rende naturale il programma dei turni, consentendo di lavorare a Chcago di giorno mentre al Cern e in Germania quasi tutti dormono. Spesso infatti le operazioni vengo seguite da più di un luogo in contemporanea. “Dal Fermilab non abbiamo la possibilità di intervenire direttamente sull’esperimento. In caso di problemi possiamo però comunicare immediatamente con i nostri colleghi d’oltreoceano, grazie a un collegamento video non stop con la sala di controllo di CMS.” Circa un terzo degli oltre 2000 fisici impegnati in CMS è statunitense e molti ricercatori possono così lavorare ad Lhc dal loro paese come se fossero al Cern. “Inoltre grazie alla GRID (di cui il Fermilab è un nodo di primo livello) i dati acquisiti dagli esperimenti – conclude Soha - vengono trasferiti, memorizzati e resi disponibili per l'analisi in pochi giorni, mentre in passato erano necessarie alcune settimane.” La mente di LHC è dunque davvero globale.