LHC STA CORRENDO BENE
Un bilancio più che positivo. Non ha dubbi il Direttore di Ricerca del Cern, Sergio Bertolucci, a riguardo delle performance di LHC dalla ripartenza, lo scorso novembre, ad oggi. “Già dopo un paio di mesi – ci dice Bertolucci – siamo riusciti a calibrare i sistemi di sicurezza e protezione dell’apparato criogenico e del fascio, che ora funzionano in modo attivo ed efficace.” Superato questo passaggio cruciale, l’obiettivo è stato di far crescere e controllare la luminosità della macchina, ovvero il numero di collisioni al secondo prodotte all’incrocio dei fasci. “Per farlo – spiega Bertolucci – è necessario fare leva su tre parametri: il numero di particelle in ogni pacchetto o bunch; lo “strizzamento” dei fasci, che aumenta la probabilità di collisione dei protoni; e infine il numero di pacchetti sempre più ravvicinati che riusciamo iniettare in un singolo fascio. E su due di queste tre fronti siamo già molto vicini al traguardo.” E’ stato raggiunto infatti il record di 120 miliardi di protoni per bunch, che è l’obiettivo nominale dell’acceleratore e la focalizzazione dei fasci ha quintuplicato la luminosità. “Le prossime tappe saranno la stabilizzazione fasci con pacchetti alla massima densità e quindi aumentare il numero di bunch – continua Bertolucci - ma credo si possa essere ragionevolmente ottimisti." In questa fase inoltre ogni salto in avanti della luminosità consente agli esperimenti di raccogliere in pochi giorni più dati di tutti quelli registrati fino a quel momento. “Mantenendo questo ritmo di crescita della luminosità, già l’anno prossimo probabilmente avremo i primi assaggi di “nuova fisica”, a meno che impreviste e fortunate coincidenze non anticipino i tempi.”