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LA TECNOLOGIA DI LHC E' GIA' OLTRE LA RICERCA

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La clean room di TrentoOggi, 4 maggio, viene presentata a Trento una "clean room" realizzata dalla Fondazione Bruno Kessler. In questa struttura vengono sviluppate, grazie all'INFN, tecnologie che, nate per LHC, stanno già per fare il salto verso l'uso quotidiano o quasi, in contesti che vanno ben oltre la ricerca scientifica. Si tratta, in particolare dei "SiPm"  i foto-moltiplicatori di silicio, e dei sensori a deriva. I SIPm sono piccoli (pochi millimetri quadrati, pochi grammi) dispositivi di silicio che possono in tanti casi sostituire grossi e complessi fotomoltiplicatori tradizionali nella rivelazione di fotoni, di sorgenti di luce o di segnali luminosi. Tra le prime applicazioni possibili vi è la PET che potrà approfittare di una semplificazione e di un miglioramento di prestazioni dovuto alla velocità con la quale i SiPm rispondono allo stimolo iniziale. I Sensori a Deriva sono sensori di silicio con bassissimo rumore di fondo quindi in grado di identificare con grande precisione la composizione degli atomi dei materiali. Porebbero entrare presto a far parte di tantissimi strumenti di uso quotidiano, come l’imaging di strutture complesse (tubi per trivellazione con difetti o microfratture), la misura delle impurità nei gioielli, la spettroscopia di precisione per la sicurezza (presenza di materiali nucleari nascosti) .