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MIGLIORANO LE PERFORMANCE DOPO LA RIPARTENZA A SINGHIOZZO

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Dopo il technical stop di un paio di settimane fa, l’acceleratore ha ripreso a lavorare, ma nei primi giorni si sono verificati vari problemi di hardware che ne hanno rallentata la marcia. “Nulla di grave – ci spiega Gianluigi Arduini, che sta coordinando i lavori in sala di controllo di LHC – diciamo che abbiamo avuto qualche problemino hardware di troppo ma ora è tutto a posto, è stato tutto riparato”. Si è trattato di inconvenienti ordinari solo che sono stati più frequenti del solito, ma anche questo rientra nelle normali fluttuazioni del funzionamento di una macchina così sofisticata. “Quello che stiamo cercando di fare ora – aggiunge Arduini – è riottenere le stesse performance che LHC aveva prima di quest’ultimo stop e ci stiamo avvicinando al nostro traguardo”. “Adesso cerchiamo di aumentare sia la luminosità, oggi abbiamo raggiunto 1,6 femtobarn inversi, sia l’intensità per bunch, non potendo aumentare il numero dei bunch, che è già il massimo previsto per il 2012, cioè 1380: in altre parole – conclude Arduini – in questa fase il nostro obiettivo è: produzione, produzione, produzione, per arrivare alle conferenze estive con abbondanza di dati”.