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TEVATRON, CORO A DUE VOCI: L’ESPERIMENTO D0 NON CONFERMA LA RIVELAZIONE DI UNA NUOVA PARTICELLA

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L'acceleratore Tevatron al Fermilab di ChicagoA Lhc, come al Tevatron di Chicago, è più viva che mai la caccia alle preziose anomalie non previste dal Modello Standard delle particelle e delle interazioni oggi conosciute. E se proprio a Chicago, l’esperimento CDF annunciava due mesi fa la probabile rivelazione di una particella del tutto sconosciuta, ieri pomeriggio i fisici dell’esperimento D0 del Tevatron hanno annunciato (www.fnal.gov/pub/today) una possibile smentita di questo risultato. L’eccesso misurato da CDF di collisioni protone-antiprotone che producono un bosone W accompagnato da due getti di particelle – eccesso che potrebbe evidenziare l’esistenza di una particella sconosciuta  – non è stato infatti osservato da D0: i dati ottenuti da oltre duecento miliardi di collisioni di particelle sembrerebbero perfettamente in accordo con le previsioni del Modello Standard.
La partita però non è affatto chiusa: i due esperimenti del Tevatron, CDF e D0, sono stati progettati in modo da potersi controllare a vicenda e i due risultati contrastanti dovranno essere ulteriormente analizzati e compresi. Sarà molto importante capire il livello di incoerenza tra i due per determinare se l'effetto misurato da CDF sia reale e per comprendere quale dei due risultati sia affetto da un errore statistico.