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UN PO’ A RILENTO PER L’ALTA INTENSITÀ

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Qualche perdita di criogenia ha rallentato la corsa di LHC negli ultimi giorni. “Sono problemi legati all’alta intensità, stiamo infatti lavorando con bunch (pacchetti) da 130 miliardi di particelle”, ci spiega Mirko Pojer dalla sala di controllo della macchina. “A causa di questa alta intensità – prosegue Pojer – in vari punti del tunnel le radiazioni sono molto elevate e ciò può provocare dei blocchi (SEU, Single Event Upset) dell’elettronica di controllo, che ci costringono a entrare nella macchina per resettare il sistema". Anche questa mattina è stato perso un fill (riempimento della macchina) per una temperatura sui collimatori oltre il limite legata, sembra, alla densità di carica del fascio (gran numero di bunch ad alta intensità), ma nel weekend i “macchinisti” di LHC erano comunque riusciti a portare a termine un paio di fill molto buoni. “Il nostro nuovo obiettivo – preannuncia Pojer – sono treni da 108 bunch per singola iniezione per poi arrivare a 144 bunch, che è il massimo consentito dalle attuali caratteristiche della macchina, per fornire una luminosità soddisfacente a far lavorare bene gli esperimenti”.