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E’ RECORD DI LUMINOSITÀ DI PICCO

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Come ci si aspettava LHC ce l’ha fatta a portare a casa un altro record. Durante la scorsa notte è stata raggiunta la luminosità di picco record per un collider a protoni, nei due esperimenti ad alta luminosità, ATLAS e CMS, dove si sono registrati i valori rispettivamente di 4.7 e 4.4 x1032 cm-2s-1 . “Questo è un passo intermedio per LHC, non è il nostro obiettivo finale, ma è un passaggio sicuramente molto importante”, commenta Gianluigi Arduini, che ieri sera coordinava le operazioni nella sala di controllo della macchina. “Adesso LHC – prosegue Arduini – non è solamente tra i collisori a protoni quello con più alta energia, ma anche a più alta luminosità”. Oltre al record di luminosità di picco, LHC sta anche producendo parecchia luminosità integrata, che è quello che conta davvero per gli esperimenti, perché il suo valore è proporzionale al numero di eventi che i rivelatori possono “vedere”. “Siamo arrivati a 87 picobarn inversi, che è l’unità di misura della luminosità integrata, il doppio di quella a cui eravamo arrivati in tutto l’anno scorso – spiega Arduini – e ora speriamo durante il weekend di raggiungere i 100 picobarn, è questo il nostro obiettivo per Pasqua”. “Infine – conclude Arduini – siamo riusciti ad arrivare a 480 pacchetti di protoni (bunch) all’energia di 3,5 TeV, che equivale a 30 milioni di joule di energia immagazzinata per fascio, mica male, considerando anche che siamo riusciti a ravvicinarli facendoli viaggiare a 50 nanosecondi l’uno dall’altro. Insomma, quest’anno promette davvero molto bene per LHC.